La sua classe ed il suo talento in qualità di preziosissimo interprete resteranno i capisaldi per ricordarlo. Gennaro Cannavacciuolo è venuto a mancare improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, lasciando una grande eredità artistica ed umana che saranno l’unica consolazione per i suoi colleghi, ammiratori e soprattutto per la sua famiglia. L’attore ha lasciato soli una moglie, Christine, e il figlio di 9 anni, Raphael.
Da diversi anni risiedeva nella Capitale ed è sempre lì che sabato prossimo, i suoi cari lo saluteranno per l’ultima volta, presso la chiesa di San Bellarmino. Gran parte della sua vita, Gennaro Cannavacciuolo l’ha trascorsa in teatro, dove ha espresso con passione tutta la sua forte potenzialità recitativa. Già recitava quando, neanche 20enne, incontrò il maestro Eduardo De Filippo. L’inizio di un lungo e mitico sodalizio.
Gennaro Cannavacciuolo, l’attore morto a 60 anni
Gennaro Cannavacciuolo era nato a Pozzuoli (Napoli) il 14 febbraio del 1962 e si è spento oggi, senza preavviso a Roma a 60 anni da poco compiuti. Eduardo De Filippo la prima volta lo scelse per un ruolo molto difficile da interpretare, dal momento che aveva bisogno di un giovane che sapesse ballare una complicata “tarantella”, nello spettacolo A’ fortuna e’ Pulicenella. Da lì il palcoscenico è diventato vita.
Lo ricordiamo cimentarsi senza alcuna inibizione o insicurezza, e con un eleganza a tratti disarmante, negli spettacoli di prosa, nei musical, sul grande e sul piccolo schermo, in operette. Come acclamato protagonista di Cabaret di Saverio Marconi ed in Cocha Bonita di Nicola Piovani e Alfred Arias. Inoltre negli anni ha collaborato anche con artisti tra i quali Milva, Domenica Modugno, Yves Montand e altri.
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